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Dipendenze senza sostanza

Con la definizione di “nuove dipendenze” si intende una nuova tipologia di dipendenze senza sostanza in cui l’oggetto della dipendenza è un comportamento, un’attività lecita o socialmente accettata, come l’utilizzo di internet, il gioco d’azzardo, lo shopping compulsivo, le relazioni affettive.

Il quadro fenomenologico delle dipendenze senza sostanza è identico a quello della dipendenza da sostanze, in quanto dettate dalla stessa esigenza di mettere in atto un comportamento per soddisfare un bisogno interno e soggette agli identici meccanismi di tolleranza e astinenza presenti nella tossicodipendenza.

Se da un lato tali dipendenze possono essere considerate più “sociali” o meglio socialmente accettate, da un’altra parte notiamo come le conseguenze a livello comportamentale sono quelle dell’isolamento, del ritiro sociale, in quanto l’oggetto della dipendenza diventa il luogo mentale in cui fuggire dalla realtà vissuta come angosciosa e dolorosa.

Tra queste riconosciamo la dipendenza da internet, il gioco d’azzardo e altre forme di dipendenza comportamentali come lo shopping compulsivo, fare acquisti in modo smodato spesso di oggetti inutili e superflui ,la dipendenza da lavoro, ovvero lavorare a ritmi incessanti, la dipendenza da sport, essere ossessionati cioè dall’attività fisica e dalla cura del corpo. Tutte queste attività, che fanno parte di uno stile di vita sano, possono diventare patologiche quando servono a “riempire dei buchi affettivi”, a placare l’ansia e la depressione latente. In questi casi si perde il senso della misura e si arriva, nei casi più gravi, ad annullare la propria vita e quella degli altri.

Ad alimentare l’insorgenza di “nuovi bisogni individuali” c’è un mondo sociale che veicola modelli di ambizione, immagine, efficienza, potere, cui occorre conformarsi e adeguarsi.

Siamo indotti a costruire false immagini di noi stessi, per sentirci e apparire all’esterno individui super impegnati, super sportivi, sempre all’ultima moda. L’obiettivo, consapevole o meno, è quello di riempire l’esistenza e “mascherare” le fragilità e insicurezze che si celano dietro queste modalità patologiche.